Sabato 28 agosto, ore 21,15
Serata Fare Cinema
Serata del Festival dedicata ai cortometraggi d’autore, diretti da grandi Maestri (Marco Bellocchio, Gianni Amelio, Giorgio Diritti) e realizzati a Bobbio nell’ambito di diverse edizioni dello storico corso di Alta Formazione cinematografica “Fare Cinema”.
Prima delle proiezioni: CERIMONIA DI PREMIAZIONE
Ospiti della serata registi e membri dei tre cast
Se posso permettermi
regia di Marco Bellocchio
Sceneggiatura Marco Bellocchio
con Fausto Russo Alesi, Pier Giorgio Bellocchio, Giorgia Iolanda Barsotti, Eugenia Delbue, Federica Ombrato, Giorgia Fasce
Fotografia Paolo Ferrari
Montaggio Stefano Mariotti
Scenografia Andrea Castorina
Costumi Daria Calvelli
Suono Riccardo Milano
Durata 18 minuti
Produzione Kavac Film e Rai Cinema in collaborazione con Fondazione Fare Cinema
Italia, 2021
Chi è l’uomo che si aggira nel piccolo borgo interpellando donne sconosciute e dispensando osservazioni impietose? Non ha altra scelta dal momento che la furia di un tempo in lui ha ceduto il posto all’immaginazione e al vaglio di quei minimi dettagli che fanno di lui un osservatore premuroso piuttosto che un attore della vita.
In questo segmento apparentemente semplice è concentrato l’intero universo di Bellocchio che spesso e volentieri si manifesta attraverso maschere pirandelliane come questa che perlustra Bobbio. L’attenzione per i particolari infinitesimali corrisponde a una vocazione dell’autore che da sempre sceglie acuti percorsi indiziari per esplorare con pungente propensione allusiva le persistenti zone d’ombra della storia italiana.
Passatempo
regia di Gianni Amelio
Sceneggiatura Gianni Amelio
con Renato Carpentieri, Daouda Sissoko
Fotografia Luan Amelio
Montaggio Simona Paggi
Scenografia Giancarlo Basili
Costumi Maurizio Millenotti
Durata 18 minuti
Produzione BartlebyFilm, The Film Club con Rai Cinema, in collaborazione con Fondazione Fare Cinema e Vision Distribution
Italia, 2019
Il passatempo di un anziano sono le parole crociate su La Settimana Enigmistica. Ci gioca ripetutamente con un ragazzo di colore, tra immaginazione e realtà. Uno dei due a turno ha sempre un’arma a portata di mano. Non essere all’altezza del passatempo può rivelarsi questione di vita o di morte.
Il rapporto con gli immigrati è inevitabilmente asimmetrico, come un gioco mortale. La parabola di Amelio, che sintetizza le questioni di fondo de Lamerica e La tenerezza nello spazio allegorico e onirico di un cortometraggio che gioca di sponda nella casa de I pugni in tasca, non potrebbe essere più trasparente nel suo parlare dell’indicibile razzismo contemporaneo, ludico e pericoloso come una partita all’ultima definizione.
Zombie
regia di Giorgio Diritti
Sceneggiatura Cristina Perico
con Elena Arvigo, Greta Buttafava
Fotografia Matteo Cocco
Montaggio Corrado Iuvara
Scenografia Cristina Bartoletti
Costumi Chiara Capaccioli
Produzione Arancia Film, Rai Cinema in collaborazione con Fondazione Fare Cinema
Durata 13 minuti
Italia, 2020
Inutilmente il giorno di Halloween Camilla all’uscita da scuola si illude che ad aspettarla ci sia suo padre. C’è sua madre Paola che le preannuncia una sorpresa per quel giorno speciale. A casa traveste la figlia da zombie per andare casa per casa all’insegna del motto “dolcetto o scherzetto”. Ma c’è ben poco da divertirsi, se la visita della piccola bambina mascherata ha un secondo fine.
Giorgio Diritti condensa in una vicenda minimale di tensioni coniugali la consueta predisposizione a guardare con gli occhi dei bambini, che spesso, come in questo caso, al sopraggiungere della vigilia di Ognissanti, sono le vittime designate: allusivamente indossando abiti da “morti viventi” fungono i minori da testimoni silenziosi di un mondo irrimediabilmente compromesso nel profondo dagli adulti che si fanno e fanno del male.