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30 luglio ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)
DIABOLIK
Italia, 2021
Regia
Manetti Bros. (Marco e Antonio Manetti)
Sceneggiatura
Manetti Bros., Michelangelo La Neve
con Luca Marinelli, Miriam Leone, Valerio Mastandrea
Fotografia Francesco Amitrano
Montaggio Federico Maria Maneschi
Musica Pivio e Aldo De Scalzi
Scenografia Noemi Marchica
Costumi Ginevra De Carolis
Prodotto da Carlo Macchiletta e Manetti Bros.
Una produzione Mompracem con Rai Cinema
Durata 133 minuti
Distribuzione
01 Distribution
Ospiti della serata
I registi Marco e Antonio Manetti Miriam Leone, Valerio Mastandrea, Carlo Macchitella
Trama
Sembra impossibile catturare Diabolik, il misterioso criminale in grado di compiere furti clamorosi e sottrarsi alla polizia. L’ispettore Ginko è perennemente sulle sue tracce, ma l’uomo mascherato gli sfugge in continuazione. Finché un prezioso anello rosa di proprietà dell’aristocratica Eva Kant irretisce Diabolik in un’avventura romantica. Eva e Diabolik si innamorano perdutamente ed è proprio lei, ricattata dall’infido viceministro della giustizia, l’asso nella manica sul quale l’eroe negativo può contare quando Ginko riesce ad arrestarlo.
La sfida dei fratelli Manetti di riportare sullo schermo l’icona dark dei fumetti creata nel 1962 dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, dopo il capolavoro di Mario Bava del 1968, è giocata tutta su un rapporto se possibile ancora più stretto con la grafica e le battute originali. Se Bava ricreava ex novo l’universo di Diabolik, secondo modalità da pop art, i Manetti seguono una linea filologica. Lasciano cioè che sia il fumetto e dettare le regole del gioco, quindi la procedura cinematografica e soprattutto l’epoca con la sua tecnologia ingenua e i suoi dispositivi mantenuti rigorosamente intatti come oggetti preziosi di un immaginario perduto. L’ironia di Bava si stempera così nel gusto romantico dei nuovi autori alle prese con l’antieroe criminale riletto in una chiave noir, dove la sostenibilità del delitto come forma di antagonismo a un modello di società compromessa a livello istituzionale assume una connotazione puramente simbolica. La scelta di partire dall’albo numero 3, dal titolo L’arresto di Diabolik, dimostra la volontà di lavorare immediatamente sulla fragilità del protagonista e sul necessario concorso nella sua costruzione mitica della figura femminile centrale e non più complementare e decorativa. Se Luca Marinelli elabora una rilettura tormentata ed esistenzialista del personaggio maschile, Miriam Leone punta a superare la soglia della bionda fatale, oggetto irrinunciabile del desiderio, per essere una donna reale e non soltanto inclusa tra i gadget del super-ricercato. E Valerio Mastandrea, nella veste sobria di poliziotto e nemesi del ladro omicida seriale mascherato, diventa in questa cornice l’ideale terzo uomo, alla pari dentro una relazione impossibile.
Anton Giulio Mancino