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28 luglio ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)
IL SIGNORE DELLE FORMICHE
Italia, 2022
Regia Gianni Amelio
Sceneggiatura Gianni Amelio, Edoardo Petti, Federico Fava
con Luigi Lo Cascio, Leonardo Maltese, Elio Germano
Fotografia Luan Amelio Ujkaj
Montaggio Simona Paggi
Scenografia Marta Maffucci
Costumi Valentina Monticelli
Durata 130 minuti
Prodotto da Simone Gattoni e Beppe Caschetto
Una produzione Kavak Film con Rai Cinema
Distribuzione 01 Distribution
Ospiti della serata
Il regista Gianni Amelio, Leonardo Maltese e Simone Gattoni
Trama
La vicenda di Aldo Braibanti, scrittore ed ex partigiano, drammaturgo e poeta, nonché mirmecologo, ovvero studioso delle formiche, è stata uno dei casi più emblematici della storia processuale italiana. In quanto omosessuale e intellettuale scomodo, Braibanti nella seconda metà degli anni Sessanta viene arrestato con l’accusa di “plagio” nei confronti del suo giovane amante, Giovanni (nel film Ettore). Nel clima retrivo di omofobia e silenzio, a seguire con sconcerto e dissenso la vicenda, è Ennio, l’immaginario ma emblematico giornalista de “l’Unità”.
Amelio nel raccontare Aldo Braibanti in quanto persona, quindi Braibanti in quanto caso culturale, politico e giudiziario, compie una scelta di campo dove l’omosessualità condivisa diventa il filtro di un’analisi e di un dibattito aperti che guardando indietro nel tempo coinvolgono l’oggi. Non per niente cambia il nome del ragazzo, non più Giovanni (come il ventitreenne Giovanni Sanfratello della realtà), ma Ettore, come il giovane protagonista del film Mamma Roma realizzato da Pier Paolo Pasolini nel 1962, lo stesso anno in cui Braibanti con Giovanni si trasferisce a Roma, lontano dalle strettoie provinciali che però ne stavano già prefigurando il terribile destino. Per sottolineare ulteriormente il lato pasoliniano della parabola spietatamente italiana di Braibanti, Amelio compie poi un’altra importante scelta onomastica: chiama Susanna la madre di Aldo, proprio come la madre di Pasolini. Questo vuol dire che “Il signore delle formiche” è una storia nazionale ad ampio spettro, dove Braibanti è appena uno dei bandoli di un’aggrovigliata matassa. Il parallelo con Pasolini, l’intellettuale e omosessuale inviso al potere in Italia e barbaramente ucciso nel 1975 in circostanze inquietanti e non del tutto chiarite, serve a guardare oltre, a imparare a connettere i fili delle diverse ma consimili storie. Anche per questo come per altri film di Amelio, prendendo in prestito una considerazione di fondo del sociologo e poeta Danilo Dolci, “la verità non fa il gioco di nessuno”.
Anton Giulio Mancino