Mercoledì 31 luglio – La guerra del Tiburtino III

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31 luglio ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)

 

LA GUERRA DEL TIBURTINO III

Italia, 2023
Regia Luna Gualano
Sceneggiatura Emiliano Rubbi, Luna Gualano
con
Antonio Bannò, Sveva Mariani, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni, Francesca Stagnì, Federico Majorana, Alessio De Persio, Giulia Ricciardi, Aurora Calabresi, Kim Bartoli “Brigante”, Giulia Gualano e con Pier Giorgio Bellocchio nel ruolo del Ministro Paolone e con Veronika Logan
Fotografia Giuseppe Chessa
Montaggio Luna Gualano
Musica Emiliano Rubbi
Scenografia Lorena Curti, Noemi Marchica
Costumi Stefania Pisano
Produzione Mompracem e Rai Cinema
Prodotto da Carlo Macchitella, Manetti Bros, Pier Giorgio Bellocchio
Distribuzione Fandango Distribuzione

Durata 91 minuti

Ospiti della serata
la regista Luna Gualano e l’attore e produttore Pier Giorgio Bellocchio

La guerra del Tiburtino III è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma 2023 nella sezione Alice nella città – Panorama Italia, al Festival del Cinema Italiano di Madrid 2023 e all’IFFR – International Film Festival 2024 di Rotterdam. Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d’Argento per il Miglior attore in una commedia con Antonio Bannò.

PRIMA DELLA PROIEZIONE:

ULTIMA GENERAZIONE
Cortometraggio di Andrea Castoldi interamente girato a Bobbio
Ospiti della serata: il regista Andrea Castoldi e Rajae Bezzaz

Sinossi

Al Tiburtino III, nell’estrema periferia romana, un piccolo meteorite cade dal cielo e viene raccolto da Leonardo De Sanctis, il padre di Pinna, uno spacciatore del posto. Nei giorni successivi, quasi tutti gli abitanti del quartiere iniziano a comportarsi in modo strano, alzando delle vere e proprie barricate attorno al loro territorio. Pinna decide di indagare sul fenomeno insieme ai suoi amici e a Lavina Conte, famosa fashion blogger rimasta intrappolata suo malgrado nel quartiere. Gli alieni, partendo dal Tiburtino III, sono intenzionati a conquistare il mondo. A Pinna e al suo improbabile gruppo, il compito di salvarlo.

La fantascienza e in generale il cinema di genere coniugato nelle sue forme più ironiche e cinefile sono da sempre la grande passione e il marchio di fabbrica di Antonio e Marco Manetti, ovvero i Manetti Bros che in veste di produttori assecondano in questo caso l’immaginaria, eccentrica e coerente esplorazione nella classica fantascienza dell’assedio che l’autrice Luna Gualano, anche cosceneggiatrice e montatrice, sceglie di ambientare nell’estrema periferia romana. L’aver trasformato il Tiburtino III nella zona in cui le forze extraterrestri portano la loro visione ostile dei rapporti tra specie planetarie suggerisce una lettura paradossale del film. Non è un caso infatti che il bisogno di inclusione e di avvicinamento al centro tipico di ambiti periferici di una grande città come la capitale d’Italia si traduca qui, con la complicità del repertorio fantascientifico che agisce come maschera sociologica, in istanza isolazionista e separatista. La serietà quindi del discorso di fondi di La guerra del Tiburtino III si mantiene tale proprio grazie al conguaglio con un approccio goliardico e semiserio alla materia. Come la tradizione dei film di serie B a basso budget insegna, memore della lezione del compianto Roger Corman, è soltanto recitando i cliché fino in fondo di un modello consumato che si riesce a portare avanti una riflessione politicamente scorretta, dove non servono se non come espediente le creature da un sedicente “altro” pianeta per mostrare, piedi per Terra, il vero volto di “questo” mondo.

(Anton Giulio Mancino)