Lunedì 29 luglio – Gloria!

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29 luglio ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)

 

GLORIA!

Italia, Svizzera, 2024
Regia Margherita Vicario
Sceneggiatura Margherita Vicario, Anita Rivaroli
con
Galatea Bellugi, Carlotta Gamba, Veronica Lucchesi, Maria Vittoria Dallasta, Sara Mafodda, Paolo Rossi, Natalino Balasso, Anita Kravos, Vincenzo Crea, Jasmin Mattei
Fotografia Gianluca Palma
Montaggio Christian Marsiglia
Musica Margherita Vicario, Davide Pavanello
Scenografia Luca Servino, Susanna Abenavoli
Costumi Mary Montalto
Produzione Tempesta, Rai Cinema e Tell Film
Prodotto da Valeria Jamonte, Manuela Melissano, Carlo Cresto-Dina, Katrin Renz
Distribuzione 01 Distribution

Durata 106 minuti

Ospite della serata
la regista Margherita Vicario

 

 

Gloria! è stato presentato in anteprima al Festival internazionale del cinema di Berlino, dove era in concorso per l’Orso d’oro e per la miglior opera prima. Ai Nastri d’argento ha ottenuto il premio per la Miglior colonna sonora (Margherita Vicario e Davide Pavanello) e il Premio BNL BNP Paribas a Margherita Vicario, candidature per i costumi di Mary Montalto e come Miglior regista esordiente per Margherita Vicario; Globo d’oro 2024 come Miglior Opera Prima e come Miglior Colonna Sonora; al Seattle International Film Festival ha vinto il premio della giuria; al Festival du Film de Demain di Vierzon ha vinto come Miglior regia e Miglior colonna sonora.

Sinossi

Ambientato in un istituto femminile nella Venezia di fine ‘700, Gloria! racconta la storia di Teresa, una giovane dal talento visionario, che, insieme a un gruppetto di straordinarie musiciste, scavalca i secoli e sfida i polverosi catafalchi dell’Ancien Régime inventando una musica ribelle, leggera e moderna. Pop!

Per quanto sia a tutti gli effetti un film d’esordio collaudato, Gloria! non un’opera che ha alle sue spalle il percorso contiguo di cantautrice che Margherita Vicario in tutti i sensi rende consono a quello di filmmaker e attrice. Questo spiega anche l’impianto discorsivo e sintattico del film che si dà a vedere e sentire come opera in musica. Il ritmo e il montaggio eccedono perciò la misura del tradizionale film in costume e d’epoca, con il Ventesimo secolo che preme alle porte di quel passaggio demistificante tra il Secolo dei Lumi, quindi della Rivoluzione francese, e il successivo in cui l’involuzione autoritaria di Napoleone Bonaparte frustra da subito le utopie sociopolitiche e prepara il terreno per la Restaurazione. Giocando sull’anacronismo che diventa esplicita cifra stilistica, Gloria! prende il via da pure suggestioni audiovisive, che in forma di partitura restituiscono un dichiarato e dedicato manifesto di gender con valenza retroattiva. La trasgressione nei confronti del dato storiografico rivela perciò, tra le battute del film, intese in accezione sia verbale che musicale, una presa di posizione inequivocabile, da vivace e scanzonato pamphlet contemporaneo dove il passato lungimirante e immaginario accetta di buon grado le condizioni di un presente/futuro in corso di fervida riscrittura, culturale e linguistica, artistica e sociologica, con o senza lo spartito del tempo immobile come base inderogabile.

(Anton Giulio Mancino)