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30 luglio ore 21.15
Chiostro di San Colombano (Bobbio)
DIECI MINUTI
Italia, 2023
Regia Maria Sole Tognazzi
Sceneggiatura Francesca Archibugi e Maria Sole Tognazzi
con Barbara Ronchi, Fotinì Peluso, Margherita Buy, Alessandro Tedeschi, Anna Ferruzzo, Marcello Mazzarella, Mattia Garaci, Matteo Cecchi e con la partecipazione di Barbara Chichiarelli
Fotografia Luigi Martinucci
Montaggio Chiara Griziotti
Musica Andrea Farri
Scenografia Giada Calabria
Costumi Rossano Marchi
Durata 102 minuti
Produzione Indiana Production e Vision Distribution
in collaborazione con Sky Italia e Netflix
Prodotto da Marco Cohen, Benedetto Habib, Fabrizio Donvito, Daniel Campos Pavoncelli
Distribuzione Vision Distribution
Durata 102 minuti
Ospiti della serata
la regista Maria Sole Tognazzi e l’attrice Barbara Ronchi
Dieci minuti è stato presentato al Los Angeles – Italia Film, Fashion and Art Fest 2024 nella sezione Italian Cinema Today e al NICE Italian Film Festival 2024di Dublino; ai Nastri d’argento 2024 ha ottenuto una candidatura alla Migliore attrice non protagonista per Margherita Buy.
Sinossi
Dieci minuti al giorno possono cambiare il corso della giornata. Dieci minuti facendo qualcosa di completamente nuovo, possono cambiare il corso di una vita. Questo è quello che scoprirà Bianca nel pieno di una crisi esistenziale. Nuovi incontri, la scoperta di legami speciali e l’ascolto di chi ci ha sempre voluto bene. A volte basta poco per ricominciare e questo film ce lo insegna, attraverso un racconto caldo e appassionante di rinascita.
Il tempo sullo schermo scorre in modo diverso rispetto alla vita. Ed ancora più vero se dalla pagina questa strategia del tempo, condensata nella formula dei “dieci minuti” terapeutici assegnati dalla dottoressa alla paziente, il film si allontana in maniera sostenibile aggiungendo un terzo personaggio femminile, quello di Jasmine, che spezza la dicotomia tra le protagoniste presente nel romanzo di partenza di Chiara Gamberale. L’apporto di Francesca archibugi, in veste esclusiva di co-sceneggiatrice, fornice al film di Maria Sole Tognazzi, il valore aggiunto necessario ad una rilettura che conforma il racconto alle esigenze audiovisive di una triangolazione più marcata che lega ora non più soltanto Bianca e Giovanna, ma comprende anche Jasmine, in un sistema dialettico efficace. L’asse Gamberale-Tognazzi, tra scrittura letteraria e cinematografica, che passa dal contributo intermedio di Archibugi, è anche significativo della possibilità di rappresentare un flusso di coscienza concepito sia come azione esplicativa che come complessa interazione femminile. La Sicilia fuor di metafora dove tutto si chiarisce tra Bianca e sua madre e tutte le altre persone, uomini e donne, con cui si è relazionata nella vita, è anche il segno geo-psichico di un bisogno sostenibile di uscire da uno stato tossico e controproducente di isolamento mentale. Come ai tempi de L’avventura di Michelangelo Antonioni è solo un’isola nell’isola a portare davvero allo scoperto contraddizioni di lungo corso, e dentro la rete delle quali basta l’apporto di appena “dieci minuti” fuori dalle abitudini a fare la differenza, anche in termini di specifico filmico.
(Anton Giulio Mancino)