Lunedì 23 luglio – L’ultimo terrestre

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Regia e sceneggiatura Gian Alfonso Pacinotti

Fotografia Vladan Radovic

Montaggio Clelio Benevento

Scenografia Alessandro Vannucci

Costumi Valentina Taviani

Musica Valerio Vigliar

Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Roberto Herlitzka, Paolo Mazzarelli, Teco Celio, Luca Marinelli, Stefano Scherini

Durata 100 minuti

Distribuzione Fandango

– Ospiti della serata: Gian Alfonso Pacinotti e alcuni attori del cast

 

l-ultimo-terrestre-locandina-2Quando non lavora in una sala del Bingo, lintroverso Luca frequenta lamico trans, va a trovare il vecchio padre e spia la vicina di casa di cui è innamorato. Ma il mondo sta per cambiare: è annunciato larrivo da galassie lontane di creature extraterrestri.

 

 

 

 

 

 

 

 

Lultimo terrestre è tratto da un bellissimo fumetto di Giacomo Monti (Nessuno mi farà del male, Canicola) e costituisce uno straordinario esempio di reinterpretazione libera di un testo altro adattato al proprio stile e alla propria sensibilità. In tal senso è ancora più estremo e innovativo degli analoghi cinefumetti dautore Gainsbourg (Vie héroïque) di Joann Sfar e Pollo alle prugne di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud. Per passare dal cartoon immobile alla pellicola in movimento e con attori in carne e ossa Gipi non parte dal proprio ombelico, che per quanto possa essere splendido è pur sempre il proprio. Dopo aver realizzato il suo capolavoro più intimo e personale, LMVDM – La mia vita disegnata male, si confronta piuttosto con uno dei fumetti italiani più spietati e disturbanti nellinquadrare le brutture, i tic, le manie del Paese di oggi e del futuro imminente.

  Luca Barnabé, duellanti, n. 73, ottobre/novembre 2011

Lultimo terrestre affronta tematiche scottanti – limmigrazione, il disfacimento della famiglia, la sensazione incombente di camminare sullorlo dellabisso – con uno sguardo autoriale e una cifra stilistica forte. Il risultato è una storia dolente e allo stesso tempo ironica […]. A metà fra il surrealismo di David Lynch e le atmosfere da incubo del Terry Gilliam di Brazil, nonostante la povertà di mezzi e certe ingenuità da neofita, Gipi fa il suo debutto in grande stile.

  Paola Casella, Europa, 9 settembre 2011

Lultimo terrestre gode delleleganza estatica di Gipi, che per il suo esordio alla regia ha scelto generosamente la graphic novel di Giacomo Monti, Nessuno mi farà del male. Due poeti della matita a disegnare geometrie iperboliche di una periferia, i manifesti pubblicitari della famiglia felice che nasconde un bordello, il cartellone sul sesso femminile in primo piano «spendete bene i vostri soldi» […] e fellinianamente ogni angolo di quellItalia che Sofia Coppola ha liquidato in un sol tocco con Somewhere.

  Mariuccia Ciotta, il manifesto, 9 settembre 2011

NellItalia brutta, sporca e cattiva del film di Gian Alfonso Pacinotti, il fumettista Gipi, larrivo degli alieni è un «evento mistico», la soluzione estrema per arginare la deriva di un Paese cinico e amorale. Sono quasi dei giustizieri, i silenziosi protagonisti raccontati in Lultimo terrestre, capaci di distinguere tra il bene e il male, di castigare i malati e premiare i puri di cuore. […] Tratto dal romanzo di fantascienza Nessuno mi farà del male, il film affronta con ironia surreale temi serissimi: il malaffare, la speculazione, la disonestà, limbroglio, lincapacità di rapporti umani e meno che mai di sentimenti. Tutti i mali del nostro tempo si rispecchiano nei personaggi, figurine di un piccolo mondo senza speranza.

  Titta Fiore, Il Mattino, 9 settembre 2011

Una parabola grottesca, cupa e surreale su di noi, che abbiamo perso ogni senso del bene e del male, e per trovare qualcuno che ce lo ricordi possiamo solo contare su un intervento dallalto. Archiviati gli angeli, custodi o vendicatori, a suonare le trombe del giudizio arrivano così gli alieni. Piccolini, testone pallido, occhioni neri, sbarcano di soppiatto, si intrufolano nelle nostre vite, danno una mano ai buoni, puniscono i cattivi.

  Giuseppina Manin, Corriere della Sera, 9 settembre 2011

Ha raccolto applausi meritati con il coraggioso Lultimo terrestre […] questesordiente che racconta lavventura di uninvasione aliena in unItalia decaduta e decadente. Non è un film di fantascienza, il futuro ha gli stessi volti del presente, anche in Tv, e siamo solo qualche anno avanti rispetto al 2011. La disillusione e il cinismo scatenano solo reazioni opportuniste a questo evento: il misticismo, il razzismo, lo sfruttamento, lindifferenza egoista. Eppure proprio nelluomo più inadatto alla vita e allamore, scatenano qualcosa. Unopera ambiziosa e originale quella di Pacinotti, in cui ogni scelta – dalla fotografia alla musica, dalla narrazione al cast – è decisa e anticonformista e sempre al servizio del film.

  Boris Sollazzo, Liberazione, 9 settembre 2011