Martedì 23 Maggio 2023, ore 9.00 – 12.30
Proiezione del film “Sasha e il Polo Nord” di Rémi Chayé
A seguire
Laboratorio didattico-creativo correlato alla proiezione
Sasha e il Polo Nord
regia di Rémi Chayé
con Christa Théret, Féodor Atkine
Francia/Danimarca, 2015 – Durata 81’
Riconoscimenti: Sasha e il polo Nord ha vinto il premio del pubblico al Festival Internazionale dell’Animazione di Annecy ed è stato candidato come miglior film d’animazione ai Lumiere Awards.
San Pietroburgo, 1882. Sasha, giovane aristocratica russa, sogna il Grande Nord e si strugge per suo nonno Oloukine, un rinomato scienziato ed esploratore dell’Artico che non ha mai fatto ritorno dall’ultimo viaggio alla conquista del Polo Nord. Lui ha trasmesso la sua vocazione a Sasha, che non ha alcuna intenzione di compiacere i genitori sposando l’uomo che hanno scelto per lei. Sasha si ribella infatti a questo destino e decide di partire alla ricerca di Oloukine, verso il Grande Nord.
La Cinezine
Laboratorio didattico-creativo correlato alla proiezione, dedicato al secondo ciclo della primaria e alle scuole medie
Il formato della fanzine prestato al cinema per costruire un leggero quaderno dello spettatore da diffondere e condividere a scuola. Otto pagine con spunti per guidare l’analisi e la recensione del film appena visto e soprattutto per stimolare la condivisione lo scambio di opinioni sulla visione. Un quaderno di viaggio in cui esprimere e custodire o diffondere le tracce più profonde e importanti che la visione ha lasciato ai ragazzi e alle ragazze.
Il carcere di Mortana nella realtà non esiste: è un luogo immaginario, costruito dopo aver visitato molte carceri. Quasi ovunque abbiamo trovato grande disponibilità a parlare, a raccontarsi; è capitato che gli incontri coinvolgessero insieme agenti, direzione e qualche detenuto. Allora era facile che si creasse uno strano clima di convivialità, facevano quasi a gara nel raccontare storie. Si rideva anche. Poi, quando il convivio finiva, tutti rientravano nei loro ruoli e gli uomini in divisa, chiavi in mano, riaccompagnavano nelle celle gli altri, i detenuti. Di fronte a questo drastico ritorno alla realtà, noi esterni avvertivamo spaesamento. E proprio questo senso di spaesamento ha guidato la realizzazione del film: Ariaferma non è un film sulle condizioni delle carceri italiane. È forse un film sull’assurdità del carcere.
Leonardo Di Costanzo – Note di regia
Leonardo Di Costanzo è regista e documentarista. Dopo la laurea all’Istituto Orientale di Napoli, si trasferisce a Parigi dove frequenta i seminari di regia degli Ateliers Varan. Lavora per la Televisione francese e realizza vari documentari. Nel 1991 partecipa all’opera collettiva Premières Vues con il corto In nome del Papa. Uno dei suoi primi lavori è il documentario televisivo Prove di Stato (1998) sulla determinazione di Luisa Bossa, ex-preside di liceo, eletta sindaco di Ercolano nel 1995, dopo Mani Pulite. Nel 2003 riprende un intero anno scolastico in una scuola di un rione periferico a Napoli realizzando A scuola, presentato alla 60° Mostra del Cinema di Venezia. Nel 2006 con Odessa vince, insieme al corealizzatore Bruno Oliviero, il premio per la miglior regia all’Infinity Festival di Alba nella sezione ‘Uno sguardo nuovo’. Il suo film d’esordio nel 2012 è L’intervallo, presentato alla 69° Mostra del cinema di Venezia, vincitore del David di Donatello (miglior regista esordiente), del Ciak d’Oro (Migliore opera prima) del Gran Premio della Stampa Estera ai Globi d’Oro, del Gobbo d’oro al Bobbio Film Festival. Nel 2017 dirige L’Intrusa, storia della fondatrice di un centro ricreativo che offre protezione alla moglie di un camorrista del quartiere. Con Ariaferma del 2021 il regista ischiano prosegue la sua riflessione sulle dinamiche relazionali: acclamato da pubblico e critica nel 2021 alla Mostra del Cinema di Venezia, il film vince 2 Nastri d’Argento e 2 David di Donatello.