Domenica 4 agosto – Reality

reality

Regia Matteo Garrone
Sceneggiatura
Massimo Gaudioso, Matteo Garrone, Maurizio Braucci, Ugo Chiti

con
Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Nello Iorio, Claudia Gerini

Fotografia: Marco Onorato
Montaggio Marco Spoletini
Scenografia Paolo Bonfini
Costumi Maurizio Millenotti
Musica Alexandre Desplat
Durata 115 minuti
Distribuzione: 01

 

 

– Ospiti della serata: Matteo Garrone, Anniello Arena

reality-01 copiaSullo sfondo di una Napoli più luminosa che mai la vita di Luciano si divide tra il suo ruolo di padre premuroso, di marito devoto che per mandare avanti la famiglia si arrangia in piccole truffe ma, soprattutto di pescivendolo dotato di una naturale verve che esibisce davanti a clienti e parenti ogni volta che può. La sua vita nonostante tutto scorre serena finché spinto dai suoi familiari partecipa ad un provino per entrare nella casa del Grande Fratello. Questo momento cambierà Luciano per sempre e lo porterà a confondere la realtà con la finzione…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(…) Reality è un film riuscito, una sorta di favola cupa che racconta luomo medio occidentale e il suo vivere in un mondo di non luoghi: gli outlet come gli acqua park, i supermercati come gli alberghi-residence specializzati nei matrimoni in stile catena di montaggio: tanti, contemporaneamente, in spazi appositi, con le medesime modalità. (…) Garrone usa lelemento nazionale per raccontare una realtà occidentale e sotto questo profilo la dimensione napoletana lo aiuta perché gli permette di ritrarre meglio, nel gioco dei contrasti, la grande mutazione sociale a petto dei residui passivi di una società tradizionale che pure permane, e a suo modo fa resistenza, se non argine.

  Stenio Solinas, Il Giornale, 19 Maggio 2013

Garrone lascia che il suo personaggio insegua con coerenza iperbolica i propri sogni, sacrificando a essi lavoro, denaro, affetti. Qui, dice, sta il cuore della commedia, nel candore infantile con cui il suo moderno Pinocchio si perde in quella che crede una favola vera. E qui, possiamo aggiungere, sta anche laltro lato della favola: il lato che prima o poi si mostra come tragedia. Quando il film si chiude, dunque, della catastrofe televisiva sè persa del tutto la misura realistica.

  Roberto Escobar, LEspresso