Regia Roberto De Paolis
Con Selene Caramazza, Simone Liberati, Barbora Bobulova, Stefano Fresi
Regia Roberto De Paolis
Sceneggiatura Luca Infascelli Carlo Salsa Greta Scicchitano Roberto De Paolis
Fotografia Claudio Cofrancesco
Montaggio Paola Freddi
Scenografia Rachele Meliadò
Costumi Loredana Buscemi
Musica Emanuele De Raymondi
Suono Angelo Bonanni
Durata 115 minuti
Distribuzione Cinema
– Ospiti della serata: Roberto De Paolis
Agnese, diciottenne, vive con una madre dura e devota, frequenta la chiesa e sta per compiere una promessa di castità fino al matrimonio. Stefano, sette anni più grande, dal passato difficile, lavora come custode in un parcheggio di un centro commerciale vicino a un campo rom. Dal loro incontro nasce un sentimento vero, fatto di momenti rubati e di reciproco aiuto.
Su questa linea si sono cimentati di recente, in modi diversi, il compianto Caligaris e Claudio Giovannesi e, dentro il “genere”, Sollima, ma il film di De Paolis fa pensare ai primi e non al terzo, e soprattutto a Fiore per il suo rifiuto di dare una visione troppo amara della realtà, per l’ostinazione a cercare se non vie d’uscita almeno solidarietà, per il pudore e per l’amore portato ai personaggi, a quei marginali – milioni e milioni in tutto il mondo, e in numero crescente in Italia – e a quei giovani che più soffrono questa marginalità, con la disperazione di non avere di che e in che sperare. Come Fiore, anche Cuori puri è una storia d’amore e chiama in campo un settore particolarmente significativo nell’Italia di oggi: quello di chi cerca in qualche modo di non seguire la corrente, i dettami e le illusioni diffusi dal potere.
Si parla dunque del cosiddetto volontariato, e più precisamente nel film napoletano degli “operatori sociali” e della loro funzione di mediazione, di sostituzione di uno stato e di una politika che hanno ammazzato il welfare.